teatro d'impresa

Nelle imprese molto spesso gli errori sono ricorrenti, indipendente dal settore di appartenenza.
Probabilmente occorre un linguaggio diverso, per risolverli. Per esempio attraverso la scoperta
della negoziazione, del confronto, dello scambio, del gioco. Occorre concentrarsi non su quanto l’altro possa perdere, ma su quanto tutti possiamo guadagnare.

Il teatro d’impresa offre un punto di vista sorprendente, che spiazza tutti ma che allo stesso tempo trova tutti d’accordo! Assolutamente da provare, almeno una volta!

Dove è possibile fare teatro d'impresa?

Il teatro d’impresa ha lo scopo di unire l’arte e il business applicando le metodologie tipiche dell’arte teatrale in ambito formativo, organizzativo, comunicativo e promozionale all’interno delle aziende (wik)

Ma non solo questo.  Il teatro d’impresa puo’ essere fatto in azienda, negli uffici, nelle scuole, nelle comunità, negli oratori, nelle associazioni ed in tutti quei luoghi dove c’è bisogno di scoprire il lato migliore del nostro collega, del nostro compagno/a di classe e di tutti coloro che in qualche modo condividono del tempo insieme. Tempo prezioso da non sprecare,  ma solo da valorizzare.

L'IMPORTANZA DEL GIOCO

Non è mai troppo tardi per giocare.
Giocare da adulti è molto soddisfacente perché è misurato ad uno sforzo, mentre da bambini è assolutamente istintivo.

Quindi gioco e competizione.

Il gioco è:
– Riflessione
– Strategia
– Tattica
– Competizione
– Rispetto
– Accettazione delle regole
– Spirito di squadra
– Ragionamento
– Gioia (se si vince)
– Delusione (se si perde)
– Assaporare il Senso di vittoria
– Assaporare il Senso di sconfitta
– Valutazione degli errori
– Psicologia
– Osservazione
– Silenzio
– Riflessione
– Prova
– Esperienza
– Azzardo
– Fortuna
….e molto altro ancora….

COSA VUOL DIRE NEGOZIAZIONE

La negoziazione è la gestione della flessibilità, non attraverso la concessione, ma attraverso lo scambio. (Gavin Kennedy)

Negoziare significa concentrarsi non su quanto l’altro possa perdere, ma su quanto tutti possiamo guadagnare.
La negoziazione non è il compromesso. Nel compromesso siamo tutti scontenti.
Ognuno perde qualcosa in nome del mal comune, mezzo gaudio.
Concedere senza dare valore è sbagliato.
La negoziazione si fonda sullo scambio.
Fare molte domande, prepararsi bene, non dare niente per scontato, fare sempre le proposte per primi.

Le fasi della negoziazione sono:

  • PREPARAZIONE
  • DIALOGO
  • PROPOSTA
  • CONCLUSIONE/CHIUSURA

Le 3 parole più importanti per un manager di successo –venne chiesto a Marchionne– lui rispose: “negoziare, negoziare, negoziare 

Ogni negoziazione è caratterizzata da dinamiche identiche e sono queste che è necessario conoscere e governare al meglio.

FERRERO DOCET

Nei vostri contatti mettete i collaboratori a loro agio:

  • Dedicate loro il tempo necessario e non le briciole
  • Preoccupatevi di ascoltare cio’ che hanno da dirvi
  • Non date l’impressione che siate sulle spine
  • Non fateli mai sentire piccoli
  • La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro

1. Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso

2. Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati

3. Comunicate più gli apprezzamenti delle necessarie critiche e solo accompagnate da soluzioni per il futuro

4. I vostri interventi siano sempre tempestivi: troppo tardi è pericoloso quanto troppo presto

5. Agite sulle cause più che sul comportamento

6. Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza

7. Siate sempre umani

8. Non chiedete cose impossibile

9. Ammettete serenamente i vostri errori e limiti, vi aiuterà a non ripeterli

10. Preoccupatevi di quello che pensano i vostri collaboratori

11. Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente

12. Diffidate di quelli che vi adulano a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono

13. Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e quando

14. Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno

15. Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano

16. Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi.

ERRORI RICORRENTI NELLE AZIENDE

Nelle imprese molto spesso gli errori sono ricorrenti.
Probabilmente occorrebbe spiegarli con un linguaggio diverso, per risolverli.

Alcuni esempi:

  • La mancanza di confronto, di mediazione, di negoziazione,
  • La mancanza di comunicazione interna
  • Il rispetto, soprattutto del lavoro altrui
  • La stima reciproca fra colleghi
  • La mancanza di ruoli e responsabilità chiare
  • La possibilità di sbagliare e riconoscere gli errori
  • La crescita collettiva e non individuale
  • Il ritorno all’educazione primaria (buongiorno, scusa, per favore, grazie )
  • La necessità di stravolgere le abitudini
  • Accettare i cambiamenti
  • Uscire dalle zone confortevoli
  • Un clima aziendale per lo meno sereno
  • Dare delle parole di incoraggiamento
  • Essere in ascolto dei problemi e dare attenzione esclusiva a chi si rivolge a noi
    (e non in modo standard)
  • A volte i gesti – anche fisici – sono importanti (una pacca, una carezza, un
    sorriso, una buona parola, un cinque – give me five – direbbero gli americani
  • Il valore della gentilezza (da come scrivere una mail ad un messaggio
    wattsapp)
  • A volte è importante anche un piccolo dono
  • Ricordarsi degli altri (anche con piccole accortezze)

WIN TOGETHER

Si tratta di una conferenza dialogata in forma di gioco.

Un gioco cooperativo dove a scendere in campo sono le discipline, lo strumento è dialettico e lo scopo è nella condivisione di linguaggi.

Le regole del gioco vengono proposte per essere sperimentate da parte dei giocatori. Il gioco fa riferimento al modulo di vari giochi con la palla, sovvertendone la prospettiva.

La meta è al centro del campo.

Si vince solo se si collabora, per abilità non fisica ma intellettuale. Il punto si ottiene grazie alla collaborazione con il contendente.

Il campo da gioco è di misure e proporzioni variabili.

Ogni squadra deve scegliere un capitano.

Lo scopo è negoziare tutto sia all’interno della stessa squadra, che con la squadra contendente.

Si vince solo insieme in un risultato condiviso.

Il numero dei giocatori deve essere uguale.

Il tempo è fondamentale e viene stabilito dall’arbitro all’inizio del gioco.

Il metodo suggerito per la vittoria reciproca è la negoziazione intellettuale.

E’ previsto un solo time-out per squadra.

Le domande del gioco vengono poste dall’arbitro, moderatore di tutto il gioco e si avanza solo se avviene piena condivisione fra le due squadre, dopo essersi consultate e dopo una negoziazione.

L’arbitro puo’ tenere conto anche dei commenti del pubblico presente.

Parole chiavi del gioco: cooperazione, condivisione, negoziazione.

Lo scopo del gioco è di incontrarsi al centro, avanzando per comprensione condivisa.
Si puo’ vincere solo insieme. Altrimenti non si avanza.

non si vede bene che con il cuore

perché l’essenziale è invisibile agli occhi

( il piccolo principe – a. de saint exupéry)